Agricoltura e Coronavirus: a rischio la produzione 2020

Agricoltura e coronavirus: a rischio la produzione 2020

agricoltura e coronavirus

Siamo alla fine di aprile in agricoltura e in piena emergenza coronavirus alcune produzioni come ortaggi e tabacco inizieranno a breve il loro ciclo vegetativo in pieno campo con il trapianto delle giovani piantine con trapiantatrici da 2 a 4 o 6 persone! I dilagare del COVID-19 tuttavia sembra limitare molto questa fase iniziale del ciclo di queste coltivazioni che potrebbe portare addirittura alla mancata coltivazione di queste colture con evidenti negativi riscontri economici per il settore, nonchè per le aziende

Il primo problema collegato al Covid-19 è la manodopera collegata con il rientro in Italia dei lavoratori agricoli stagionali, soprattutto dal Nord Africa, Polonia, Bulgaria e Romania. Al momento nessuno può rientrare e questo crea problemi non da poco in quanto molti braccianti utilizzati nei campi sono proprio loro! Coldiretti stima che con il blocco delle frontiere è a rishio più di un quarto delle produzione agroalimentare nazionale raccolta da 370 mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall'estero.

Non avere questa fonte di mano d'opera potrebbe anche significare non riuscire a coltivare affatto. Un aiuto forte in tal senso porebbe venire dall'utilizzo dei voucher in agricoltura, soprattutto semplificati nel meccanismo di attuazione rispetto quello oggi presente, troppo rigido e complesso. Gli stessi voucher potrebbero inoltre aiutare economicamente studenti che si trovano senza scuola, pensionati che possono ancora impegnarsi in piccoli lavori in campagna e persone che hanno comunque bisogno di una integrazione al reddito.

Nelle situazioni invece in cui si procederà con manodopera locale al trapianto dobbiamo ricordare che si creranno dei piccoli cantieri con persone costrette a lavorare a contatto, o comunque con interdistanza tra di loro di poco più di un metro. Per questo alcune aziende agrarie già si stanno adeguando soprattutto per quanto riguarda i macchinari che prevedono il lavoro di trapianto.

Nelle trapiantatrici utilizzate per tabacco ad esempio, le 4 persone adibite alla messa a dimora delle piccole piantine siedono su seggiolini a 117 cm di distanza. Questa è effettivamente troppo poca per evitare il contagio da COVID 19 e seguire le norme relative alla distanza come ci dice la legge!

Sarà necessario vestire mascherine e guanti ma una maggiore sicurezza si avrà montando dei pannelli di plexiglass tra una seduta e l'altra. Non possiamo sapere quanto questo sarà confortevole ed effettivamente sostenibile dalla manodopera, ma sicuramente le aziende che hanno la necessità di iniziare il trapianto a fine aprile saranno costrette ad adeguarsi in tal senso.

Altro aspetto fondamentale è quello economico nell'essere costretti ad adeguare i macchinari agricoli. Questo infatti sarà magari sostenibile da aziende con più grandi economie di scala, ma molto problematica per piccole aziende per le quali il costo dell'adeguamento potrebbe coincidere con il guadagno stesso.

Ci auspichiamo che il corretto modo di operare verrà presto chiarito in Sede di Parlamento Europeo, per evitare spese ad aziende già provate economicamente dalla chiusura totale delle attività, e che l'attività possa svolgersi nei suoi tempi, visto che l'agricoltura è fortemente legata al fattore tempo e che non è possibile in questo settore posticipare le attività anche di pochi giorni!

A rischio c'è la produzione di una intera annata!

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